lunedì 26 agosto 2013

Madreperla verde - bracciale

Ed eccolo qui il bracciale a cui accennavo alla fine di questo post. Ultimo di una ristrettissima serie di oggetti tutti costruiti sul modulo a me caro delle "vele". La definisco serie perchè la produzione di questi oggetti è nata dalla strana e fortunata coincidenza di alcune richieste di bracciali e orecchini, basati sul modulo "vele", giunte tutte quasi simultaneamente: che soddisfazione!


Questo bracciale, in particolare, è nato dalla richiesta di abbinamento con gli orecchini "madreperla verde". Ho unito i dischi di madreperla alternandoli a una serie di "vele" martellate in modo da ottenere una texture simile a quella che avevo scelto per la lamina di quegli orecchini. L'anticatura della lamina è avvenuta con solfuro di potassio e successiva lucidatura, e ho aggiunto un leggero strato di vernice trasparente ecologica per rallentare la naturale ossidazione del rame.


Ma lasciare i dischi di madreperla verde a distanza così ravvicinata e così in evidenza mi pareva davvero troppo: non amo queste perle, come dicevo nel post degli orecchini "madreperla verde", e così ho usato delle coppette, realizzate anch'esse a mano, per "chiudere" un po' la superficie di questi dischi verde chiaro e luminosi, andandone a modificare un po' l'aspetto finale, e a richiamare la rotondità dell'imbutitura della lamina degli orecchini.


Per la chiusura ho scelto una catenella fatta con cerchietti realizzati a mano (seghetto e anticatura a fiamma) come quelli che uniscono le "vele", in modo da rendere il bracciale adattabile alla misura polso che lo indosserà, e un piccolo e "sicuro" moschettone acquistato. Ho aggiunto poi quattro piccolissime perline di rame zigrinato su chiodini a pallina appiattita realizzati a mano: un pendaglietto decorativo che, con il suo peso, bilancia la parte "protagonista" e più pesante del bracciale, impedendo a quest'ultima - come in tutti i bracciali non bilanciati avviene, per gravità - di ruotare verso il basso finendo nascosta sotto il polso.


Ciao a tutti!


mercoledì 21 agosto 2013

Sasso - ciondolo

Posso dire di aver sempre amato la pietra, quella lavorata, scolpita, e quella al naturale, dalle dimensioni più piccole, che si sollevano con una mano, fino a quelle giganti delle stratificazioni geologiche che, così affascinanti, si mostrano nei paesaggi. Amo, perciò, i sassi. E ve ne sarete forse accorti dalle foto del mio blog, dove i sassi che tengo come soprammobile, raccolti in un piatto di legno assieme a legnetti di mare, si palesano in gran parte degli scatti con le mie creature metalliche. Sono sassi raccolti per lo più in riva al fiume - generalmente l'affascinate, bellissimo e a volte inquietante Natisone - durante le passeggiate d'autunno o di primavera. Spesso me li sono rigirata fra le mani, o mi sono messa davanti allo specchio posizionando i sassi più piccini sulle mie dita, a simulare un possibile anello, o imitando ciondoli e orecchini. Sì, perchè per me certi sassi, nella loro bellezza, sono veri gioielli. Qualche tempo fa sono passata dall'idea alla pratica. Ed è nato il primo, ma non ultimo, esperimento.


Dapprima su questo sasso scuro, liscissimo e sottilissimo ho creato solo il foro per far passare l'anellino che lo regge. Dopo giorni e giorni che il pendente è rimasto così, nudo e bellissimo sul mio tavolo, pochi giorni fa all'improvviso sono intervenuta, senza pensarci troppo, sulla sua superficie, applicando con un rivetto di rame fatto a mano una piccolissima decorazione argentata.


Qualcuno mi ha detto che era più bello prima. E forse quel qualcuno ha ragione. Ma trovo anche che la piccola decorazione, che altro non è che un distanziatore per perle, renda il ciondolo forse un po' più femminile.


Una catenella sottile di rame anticato chiude questa prima collana "sassosa". Ma la sasso mania è appena iniziata: ieri è nato un secondo ciondolo (rimasto così com'è al naturale) e ne sono in cantiere altri, oltre a un anello e, forse, degli orecchini.


Ciao a tutti!

domenica 18 agosto 2013

Negozi, gazze ladre e orecchini... per me!

Ho finito la lamina di rame (ebbene sì!), ma soprattutto avevo urgente bisogno di un piccolo moschettone per chiudere il bracciale richiestomi da abbinare con gli orecchini "madreperla verde". In questo periodo, però, i negozi on line sono più o meno in ferie, e comunque io non sarei stata in grado, in quattro e quattr'otto, di organizzare un acquisto: ci metto un secolo a ogni ordinazione, ponderando bene qualità e articoli davvero necessari, per arrivare a un ordine mirato, "senza sprechi" e possibilmente senza spese di spedizione aggiuntive. Sicché ho deciso di andare in negozio, pur sapendo che anche un piccolo moschettone lo fanno pagare almeno tre volte di più che nei negozi on line.
Ed ecco che mi si è presentata la desolazione: l'unico negozio di perline e affini (scordarsi di fili e lamine di rame dalle mie parti...) che aveva aperto a Udine ha chiuso dopo pochi mesi. Al Brico ho trovato scaffali semivuoti e lamine di rame (da saldatore) che avrei comperato subito... ma non era rame cotto. E così ho puntato ai due negozi presenti a Trieste: uno l'ho trovato chiuso (non per ferie...), l'altro c'è ancora, sebbene da un anno abbia cambiato gestione.
Così, alla fine, missione moschettone riuscita! Ma mentre mi aggiravo tra gli espositori, il mio sguardo è cascato su una scatolina di perline d'un verde azzurro discretissimamente brillante che mi ha attirata come il canto delle sirene: non ho fatto in tempo a ragionare che la scatolina era già nelle mie mani. Nonostante il prezzo, e nonostante ogni ragionamento razionale (tipo: "Ma che me ne faccio poi? Mi potranno mai servire?). L'istinto un po' gazza ladresco che mi contraddistingue ha avuto la meglio sulla ragione e le perline sono arrivate a casa con me. Con esse mi sono immediatamente messa al lavoro per un piccolo paio di orecchini tutti per me.


Sono piccini piccini: i tondini di lamina imbutita risultano più piccoli di un'unghia, ricavati come sono da piccoli pezzi di scarto di lavorazione che erano rimasti sul mio tavolo da lavoro.


Le perline tentatrici sono piccolissimi mezzi cristalli verde acqua di circa 3 millimetri. Mi affascina il loro colore, molto molto adatto all'estate, e il loro brillare appena, se colpiti dalla luce.


Ho aggiunto chiodini a pallina realizzati a fiamma, perline di rame striate da 3 millimetri, monachelle ad amo con perlina incorporata. Per unire tutto, soltanto cappi semplici e niente nodini a orefice a me cari: avrebbero allungato troppo questi orecchini rispetto alla dimensione dei componenti con cui sono realizzati, disperdendo anche l'insieme di forme e colori.


Ciao a tutti!

venerdì 16 agosto 2013

Orecchini... vele!

Dai, che anche per oggi vi beccate le vostre (mie) "vele" quotidiane...! Ve l'avevo detto che avevo in cantiere altri due post dedicati ad altrettante diverse soluzioni costruite, su richiesta, sul modulo delle "vele", di cui vi ho parlato nei post precedenti. Ed ecco qui, dunque, la prima soluzione. Un paio di orecchini che sono la copia semplificata e rimpicciolita delle mie primissime "vele".


Sono nati dalla richiesta di abbinamento con la collana a ciondolo che non ho fatto in tempo a mostrarvi, e composta, appunto, da un ciondolo di dimensione piuttosto grande realizzato con le stesse fattezze di questi orecchini e una perla barocca abbastanza grossa e regolare. Il ciondolo non pende, però da un gancio sistemato al centro della mezzaluna superiore, bensì è agganciato da un lato e dall'altro, andando a spezzare in due parti la catena che lo sorregge. La dimensione degli orecchini, invece, è abbastanza contenuta, come da richiesta, e proporzionata alla dimensione delle perline di fiume di circa 6 millimetri.


La lavorazione è sempre la stessa: texture a martello che io definisco come venature del legno, anellini di congiunzione realizzati a mano e anticati a fiamma, chiodini e monachelle a pallina realizzati anch'essi a mano con la fiamma.


La brunitura della lamina l'ho ottenuta a fiamma, anziché con la patinatura a solfuro di potassio come per i bracciali precedenti. Perchè anche il ciondolo l'avevo scurito a fiamma, facendogli prendere sfumature piuttosto scure che contrastassero con il chiarore della grande perla.


Bene, e ora ve ne resta ancora uno di post dedicato alle "vele", e sarà dedicato al bracciale nato da una richiesta molto precisa: l'abbinamento con gli orecchini "madreperla verde".
Ciao a tutti!

mercoledì 14 agosto 2013

Agata e rame - orecchini

In questi ultimi tempi non ho lavorato molto seguendo il mio istinto, bensì seguendo le richieste che mi sono arrivate. Che soddisfazione! E non è stato "costrittivo" come quando mi domandano qualche cosa da realizzare dal nulla, seppur seguendo qualche vaga indicazione (che ne so, ad esempio: un colore, o che la persona cui è destinato l'oggetto è "un po' difficile"...): quando questo accade mi sento un po' bloccata, ma accetto con piacere la sfida, che mi permette di mettermi in gioco e sfidare me stessa. Ebbene no. Le richieste che ho ricevuto sono state tutte legate a oggetti o moduli che avevo già creato (come, ad esempio, le "vele" di cui vi dicevo nei post precedenti e vi dirò in ben altri due prossimi post).
Dunque, contentezza doppia: per le richieste ricevute e per il fatto che forse, allora, qualcosa di ciò che ho finora realizzato ha un suo perchè, se è stato richiesto nuovamente o in altre versioni. Una di queste richieste è stata la variazione in rosso del tema "madrepora e rame", orecchini realizzati mesi fa.


Per il rosso ho scelto un'elegante, discreta e, quando attraversata dalla luce, luminosissima agata rossa. Già utilizzata con l'ottone, quest'agata (credo che di questo si tratti), proveniente da una vecchia collana, mi affascina ogni giorno di più: per il suo colore caldo, la sua luminosità, la sua elegante capacità di rendersi discreta o vistosa a seconda di come la si voglia indossare, abbinandola a diversi modi di vestirsi.


La lamina di rame è texturizzata a martello con il motivo a me caro delle venature del legno. Anticata a fiamma fino a farle raggiungere colorazioni quasi rugginose -  di cui dicevo per i "madrepora e rame" -, lucidata e protetta, infine, da un leggerissimo velo di vernice trasparente ecologica.


Coppette in rame, anch'esse realizzate a mano, "proteggono" l'agata, unita alla monachella avvolta in un nodino a orefice. Piaceranno? Vedremo alla consegna...


Ciao a tutti!

martedì 13 agosto 2013

Vele... ancora! - braccialetto

Qui in robe da gatti le "vele" stanno diventando un leitmotiv! E confesso che ne sono un po' orgogliosa, sentendole particolarmente "mie". Nate da un paio di orecchini che con grande emozione ho venduto ad una carinissima ragazza al mio primo (e per ora unico) mercatino, ne ho poi ripetuto il modulo di base nel ciondolo di una collana che non ho avuto il tempo di mostrarvi perchè se n'è andato via prima di essere fotografato, nel bracciale che vi ho mostrato pochi giorni fa, nel bracciale che vi mostro oggi (con qualche piccolissima variante rispetto al precedente), nonché - ma ve ne parlerò e mostrerò a suo tempo - in un altro paio di orecchini e in un altro bracciale ancora. Eccolo qui il secondo "bracciale vele", fotografato più o meno anche nell'ambiente che mi ha dato ispirazione per questi ornamenti: "a bordo" di una antica barca a vela, in questo caso quella che "naviga" sul muro del mio salotto.


E' nato da una richiesta che mi ha fatta davvero smisuratamente felice, perchè ricevuta dalla bravissima e simpatica autrice di tutte le meraviglie che potete ammirare nel suo blog Il patchwork di Penny (dateci un'occhiata: merita!). Purtroppo avevo terminato le rondelline distanziatrici che avevo inserito accanto alle perle nel primo bracciale "vele". E così ho ripiegato, o meglio, trattandosi di vele, ho virato verso una soluzione diversa. Accanto alle perle, a cipollina sfaccettata bianca opaca, ho, infatti, inserito delle perline di rame anticato striate, che, secondo me, richiamano e s'intonano bene con la particolare texture che ho impresso sulla lamina.


Lamina che ho trattato anticandola con solfuro di potassio, lucidandola con lima e lana d'acciaio, e passandoci un leggerissimo strato di vernice ecologica trasparente per rallentare la naturale ossidazione del rame. Gli anellini di congiunzione sono tutti realizzati a mano e anticati a fiamma, mentre per la chiusura ho optato per un "sicuro" moschettone acquistato. Eccolo indossato.

Ciao a tutti!

venerdì 9 agosto 2013

Creature

Inaspettatamente mi trovo, in questi ultimi tre giorni e fino a notte tarda, a lavorare parecchio, grazie a qualche graditissima richiesta ricevuta. Questo pomeriggio, tra una e un'altra patinatura e forgiatura, passando per il salotto il mio sguardo si è soffermato sul tavolino dove avevo posato, così come ve le mostro, due delle creature appena nate e pronte per essere impacchettate.


Prendere la macchina fotografica e fare uno scatto è stata cosa istintiva. Un gesto non meditato che, ne sono sicura, racchiude in sè un saluto finale, la voglia di fissare in qualche modo tutte queste ore di lavoro, soprattutto la voglia di ricordare gli oggetti che produco e a cui voglio bene, perché nascono da tutta la cura di cui, per ora, sono capace.
Ancora oggi, dopo circa tre anni da che ho intrapreso questa strada bizzarra e non chiara nemmeno a me stessa, mi trovo ancora a provare malinconia nel separarmi da ciascuna delle mie creature, unita, però, alla grandissima felicità che mi dà l'idea che ognuna di loro andrà a vivere una propria vita regalando, chissà, anche un attimo di gioia a chi le indosserà. Sono matta? Probabile...
Ciao a tutti!