martedì 26 novembre 2013

Il tempo e le accelerazioni - bracciale pieni e vuoti

Ci sono dei momenti di stasi, o, meglio, di stasi apparente, in quanto, in realtà, meditativa e meditabonda. Delle fasi che definirei quasi digestive, di ciò che finora si è masticato e macinato e cercato di far davvero proprio. Dei momenti in cui tiro il freno a mano: e sono quelli in cui ho la convinzione e la voglia estrema di provare a salire di un piccolo gradino, sperimentando una nuova tecnica (etching - per dire, innanzitutto - o saldatura...), ma ancora non lo faccio, perchè non mi decido ad attrezzarmi del necessario, perchè sento di non aver ancora studiato abbastanza, o forse anche perchè il mio inconscio - che sa bene quanta energia io ci metta nel cercare più o meno sempre la perfezione massima di cui io possa essere capace in un determinato momento -  mi protegge, bisbigliandomi che "no, questo non è il momento buono, hai già la testa così  impegnata e persa in mille altre cose che l'energia mentale di cui necessiti non è ancora sufficiente". Sono passati tre anni da che mi diletto di lamine e fili metallici, e con questi momenti, oggi, ormai ho imparato a convivere. In questi momenti a volte capita, però, che anche l'ordinaria amministrazione, ciò che in qualche modo è dato per acquisito, resti lì fermo al balcone a guardare, finchè non interviene uno scossone, un'accelerazione che rimescola all'improvviso le carte e mi risveglia dal torpore. E così è andata con questo bracciale semirigido o bangle.


Il corpo del braccialetto è rimasto, e non scherzo, per mesi modellato, ma incompleto, sul mio tavolo da lavoro. Mesi in cui ho cercato e provato, ogni volta che mi ricapitava tra le mani, di terminarlo, provando una soluzione sempre diversa per chiuderlo.


Prima un filo, poi delle perle, poi una grossa perla al lume... poi un anello. Sì, l'anello mi è piaciuto subito: l'ho texturizzato a martello imprimendo le stesse linee già scelte anche per il corpo del bangle, e ho deciso che quell'elemento sarebbe rimasto. Ma il bracciale ancora completo non era.


Ed è allora che è arrivata l'accelerazione. Una gradita richiesta di braccialetti mi ha finalmente spinta, nel giro di due giorni, sia a completare questo bangle, sia a produrne altri tre. Al tondo vuoto dell'anello che avevo già scelto di posizionare, ho avvicinato un tondo pieno, texturizzato a contrasto. E poi ho patinato tutto con solfuro potassio e successiva ripulitura.


Ma quanto è lungo questo post, quanto ho scritto?! Si vede che sono sotto effetto febbre, eh? Grazie a quanti hanno avuto la forza di leggere fin qui, ciao a tutti!