sabato 31 maggio 2014

Assenza e "classici"

Sono assente dal blog da tanto tempo. Fondamentalmente per due ragioni. La prima, il fatto che in quest'ultimo periodo ho ricevuto, con grandissima soddisfazione è ovvio, un po' di richieste: il tempo necessario a soddisfarle ha assorbito tutto il tempo libero fuori dal lavoro quotidiano e dagli altri impegni. La seconda, il fatto che le richieste di oggetti o già realizzati in passato o con indicazioni abbastanza precise mi hanno tenuta ferma dalla sperimentazione, o comunque dalla realizzazione di qualcosa di nuovo e diverso da mostrare qui nel blog. Tutto quanto detto è stato, comunque, rivelatore del fatto che, tra quelli che mi lancio a definire "classici" di robe da gatti, ci sono anche i bangles a doppio rivetto. Questi gli ultimissimi nati: due tris, uno con tutte perle di fluorite, l'altro con perla al lume, onice e perlina di vetro bianca.


Ai "miei" bangles dedico questo post, per dire che, nati un po' per caso, un po' per esperimento, si sono rivelati un oggetto apprezzato. La base di partenza è il filo di rame da 2 millimetri a sezione rotonda. I passaggi che eseguo per realizzarli sono tanti e molto probabilmente un professionista direbbe che sono sbagliati; sicuramente lo direbbe degli attrezzi che uso: non posseggo mandrini (né per i bracciali, né per gli anelli), e lavoro con blocchetto e martelli, un tubo corto di cartone parecchio rigido recuperato da qualche imballaggio di  non ricordo più che cosa, lo stocco da tavolo di legno e, ebbene sì, un pezzo di classico tubo Innocenti stretto fermamente nella morsa del tavolo da lavoro...


Appiatisco il filo, poi lo chiudo a cerchio per segnare la giusta lunghezza ed eventualmente accorcio. Smusso gli angoli delle cesure e poi passo all'appiattimento della parte terminale del filo che conterrà i fori e alla martellatura. Richiudo a cerchio per vedere dove far cascare esattamente i fori del trapano in cui far passare i rivetti. Quindi foro, preparo i rivetti, rivetto, cerco di eliminare ogni asperità, aggiusto un po' la forma sui tubi e dando eventualmete qualche colpetto di martello sul blocchetto. Segue la pulitura, la patinatura con solfuro potassio e la lucidatura. Operazioni che, dette così tutte d'un fiato, non sono nulla di che. Ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: per esempio, un colpo di martello esagerato può rendere un tratto del bracciale debole; un foro del trapano che scivola di quache millesimo di millimetro fa saltare tutto il lavoro...


Il finale è la parte più facile e divertente: la scelta della perla da abbinare, che finora ho sempre decorato con una coppetta di rame realizzata a mano, montata su chiodino a pallina rigorosamente realizzato a mano. Qui davvero ci si può sbizzarrire. Finora su richiesta credo di aver realizzato almeno una ventina di bangle: e il tris per me è ancora lì che attende fra i tanti progetti...


Ciao a tutti!