domenica 30 novembre 2014

Arrendersi all'imperfezione

Perfezione: parola impegnativa e concetto, in fin dei conti, del tutto soggettivo. Da quando ho iniziato a dedicarmi a questi lavoretti artigiani, posso dire che la perfezione, unitamente, e  forse ancor più, della semplicità, sono stati i miei obiettivi guida. Perfezione intesa - non fosse altro che per il fatto che non posseggo alcuna tecnica, essendo totalmente autodidatta - come "il meglio che posso fare giunta a questo punto del mio percorso". Molto spesso leggo elogi dell'imperfezione, come segno distintivo del fatto a mano e di un artigianato "vero". Mi son sempre detta... beh ma allora artigiani "veri", quelli che oltre all'arte posseggono la tecnica, un orafo qualunque per esempio, che non commette sbavature, come li consideriamo?


Insomma, trovo rispettoso e dovuto - per me stessa, per rispetto dell'artigianato, tanto più per rispetto nei confronti di chi decidesse di indossare un oggetto fatto da me - impegnarmi verso la perfezione,  quella che in un determinato momento posso raggiungere, in base al livello della tecnica (chiamiamola così...) conquistata. Ecco perché tante e tante volte ho fatto e rifatto un oggetto, oppure l'ho accantonato e lasciato lì da parte con l'intenzione di riprendere l'idea quando sarò più padrona della tecnica necessaria per realizzarla.


Tuttavia oggi mi sono arresa. E ho deciso di essere indulgente con me stessa e con questi orecchini che vi mostro. Chissà, un domani magari ripeterò l'esperimento. Ma per ora restano così: non disfo tutto come in genere sarebbe accaduto. C'è una cosa che mi infastidisce particolarmente di questi orecchini. Il fatto che hanno avuto, ritengo, un buon inizio - con delle barchette a fold forming che si avvicinavano al concetto di perfezione come da me inteso -, che ho però rovinato con l'uso di pietre dal volume molto irregolare, che mi ha creato non pochi problemi di inserimento e fissaggio.


Il risultato no mi soddisfa affatto, perché le barchette non riescono ad avvolgere le pietre come un guanto.


Ciò che mi trattiene a non disfare - almeno per ora - tutto, forse è la struttura di aggancio. Ho lavorato con i pallini, per una soluzione per me nuova che crea un insieme un po' barocco e un po' spiritoso insieme. E poi in fondo, cercando di unire elementi così "difficili", in effetti forse non sarei riuscita a fare, almeno
per il momento, di meglio...


Ciao a tutti!

domenica 16 novembre 2014

Tutt'altro che un Pinco qualunque...

...il nostro Pallino, figlio della fiamma, trovo che sia pieno di pesonalità! Da quando acquistai la mia piccola torcia, non ho più fatto a meno dei chiodini a pallina. Li trovo decorativi al massimo, che il pallino sia lasciato sferico oppure appiattito, piccino o bello cicciottello. E ci si può giocare anche con il colore, a seconda che si scelga di decapare e patinare, o a seconda del modo in cui lo si fa raffreddare passandolo direttamente dalla fiamma all'acqua. Insomma, io adoro i pallini! E in questi orecchini ho deciso di utilizzare il loro lato decorativo da solo, slegandolo dalla funzionalità.


Protagonisti della composizione, fan bella mostra di sé poggiati su due piccoli tondi di lamina di rame martellata e imbutita. Il risultato è insieme giocoso, un po' circense, riportato "alla serietà" dall'inserimento della classica perla di fiume.


Dicevo del pallino poggiato sulla lamina. Beh, non esattamente: il retro degli orecchini svela che l'aggettivo più adatto sarebbe stato "aggrappato".


Infine, ancora pallini, questa volta anche funzionali: decorano gli ami lunghi che ho scelto come gancio per le orecchie. Anch'essi rossi... eh già, così avvampati, mi spingerei a dire che sono fra i pallini che preferisco.


Ciao a tutti!

domenica 9 novembre 2014

Cappette

Praticamente sparita dal mio blog, assente dalla pagina di facebook, quasi del tutto taciturna (ma sempre ammirata visitatrice) nei blog che seguo e continuo a seguire.  Non ho un gran che di scuse da avanzare a giustificazione di tutto ciò. Semplicemente... sono stata un po' in disparte, anche dal tavolo da lavoro. Rifaccio capolino oggi, mostrando loro: un paio di orecchini semplici, che giocano con la forma delle mie amate "vele".


"Ruvidamente" texturizzate le lunette di lamina rifinita a mano, lisce le "cappette" che dondolano animate da piccoli sassolini di peridoto.






Chiodini e ami a pallina sono naturalmente realizzati a fiamma e, come piace a me, lasciati con quel colore rosso che si forma quando, ancora incandescenti, si tuffano velocemente nell'acqua, con l'emissione di quel suono bellissimo e istantaneo prodotto dall'incontro "folgorante" tra fuoco e acqua.



In tutte le cose, anche le più semplici, penso che sia sempre e comunque un bell'esercizio. Qui, ad esempio, il ciondolare dei singoli elementi poteva essere ostacolato dalle leggere frizioni fra di loro: risolvere il problema è questione di decimi di millimetro.


Ciao a tutti!