martedì 22 aprile 2014

"Forza preziosa" - vecchi modelli e rivisitazioni

Mi è capitato con gran stupore e, al contempo, soddisfazione, che qualcuno abbia trovato apprezzabile uno dei miei vecchi lavori. Per intenderci, quelli degli inizi, quelli che la tentazione è forte di farli sparire dal blog, quelli che, tuttavia, nonostante oggi li critichi moltissimo da non riuscire quasi a guardarli, rimangono comunque lì. Per una certa dose di onestà (mista a una punta di masochismo!) che vuole dare in questo modo un senso al tutto, testimoniando un percorso. In fondo, anche ogni nuova puntata del blog per me è così: pubblico un nuovo post, magari anche con una certa soddisfazione per ciò che ho fatto di nuovo e mostro, e poco tempo dopo, a distanza anche di poche ore o giorni, ecco che prevale l'ipercriticità e il senso di insoddisfazione, perché poteva essere fatto meglio. Ma tornando a noi, riguardo a ciò che dicevo all'inizio, il vecchio lavoro cui facevo riferimento è la collana "forza preziosa". La rivisitazione è passata per anticatura del filo a fiamma.


Alle piccole ellissi del vecchio modello, realizzate ognuna come componente singolo, ma non chiuso con la saldatura, ho preferito qui sostituire nodini a orefice con cappio dalla forma ellittica appiattita a martello, ottenendo così due vantaggi.


Il primo: in questo modo, secondo me, l'insieme guadagna una certa femminilità in più, grazie alla forma allungata degli occhielli, e grazie alla leggerezza del filo, più sottile ma ugualmente resistente per via della battitura. Il secondo: con l'uso dei nodini, ho allegramente superato il problema della saldatura dei singoli pezzi... insomma, vecchi modelli, ma anche vecchi e perduranti problemi! Mi sa che quando mi deciderò a mettermi a saldare come minimo farò una festa!


Chiude la collana l'inserimento di piccolissimi mezzi critalli di colore praticamente identico alle perle di amazzonite: il piccolo moschettone può così agganciarsi nei diversi anellini tra un cristallo e l'altro, in modo da rendere la lunghezza della collana variabile di qualche centimetro in più o in meno.


Ciao a tutti!


domenica 13 aprile 2014

Ottone e granato - orecchini

Non posso negare che lavorare su richiesta mi mette una certa ansia (perchè penso sempre di non riuscire a essere all'altezza), ma anche che, in realtà, mi aiuta molto: sia perché mi sprona a mettermi al tavolo da lavoro con l'idea di dover concludere, sia perché a volte dalle richieste nascono idee nuove a cui probabilmente non avrei mai pensato. Questa cosa è accaduta con gli orecchini ultimi nati (in realtà quelli che vi mostro qui in foto sono la seconda copia, perché i primi li ho realizzati e consegnati senza aver avuto il tempo di fotografarli).


Un'amica, volendo degli orecchini da abbinare a un bellissimo anello d'oro e granati che indossa, mi ha chiesto cosa ne pensassi del possibile inserimento del granato in una forma d'orecchino che fosse quella già sperimentata negli "ottone e ametista". L'idea mi è piaciuta subito! Trovo, infatti, che il color oro e il granato siano una coppia perfetta. E che il granato scaldi anche il colore un po' freddo dell'ottone, rendendolo più gradevole alla mia vista che, lo ammetto, difficilmente gradisce l'ottone.


Dopo una vana ricerca di granati sfaccettati, mi sono dovuta accontentare di granati lisci, da 6 millimetri. Attorno a perline piuttosto piccine, anche l'insieme è riuscito contenuto nella dimensione. Il che, se nella realizzazione complica un pochino le cose, nel risultato penso che regali quel qualche cosa in più: un pochino di ricercatezza e delicatezza che evita dimesioni ed effetti "chiassosi". I dischi sono tagliati e rifiniti a mano, martellati, anticati appena a fiamma e lucidati. I chiodini a pallina realizzati a fiamma sono passati per decapaggio in aceto e sale.


Ciao a tutti!

martedì 1 aprile 2014

Un'emozione in più

Regalarsi o regalare un oggetto fatto a mano. Magari un oggetto realizzato da mani di persone che non sono artigiani di mestiere o professionisti, ma semplici appassionati. Decidere di rivolgersi proprio a loro, contattandoli attraverso un computer, a chilometri di distanza, senza poter avere la possibilità di toccare e vedere dal vero l’oggetto prescelto. Perché farlo?

Basta uscire di casa per trovare negozi che offrono ogni genere di oggetti, più o meno utili, più o meno belli, più o meno (tanto, troppo meno) costosi a seconda di quanto sono “made in” più o meno lontano dal nostro piccolo, strano e molto relativo mondo, dove per pochi soldi, volendo, ti porti a casa un’intera scintillantissima parure. Perché scegliere, invece, proprio quell’oggetto fatto a mano?

E’ una delle domande cardine con cui metto continuamente e criticamente in discussione il mio lavoro di autodidatta artigiana di gioielli. Ed è una domanda a cui, quando invece sono io a rivolgermi ad artigiani per avere i loro oggetti, saprei facilmente rispondere. Elencando una nutrita serie di motivi, che, grazie ad Anna, ho capito potersi riassumere in una sola parola: emozione.

Sì, perché non soltanto l’oggetto fatto a mano, per questo unico, costruito in ore di lavoro che sono passione e fatica, è capace di assorbire e trasmettere le energie da cui è nato. Ma anche perché lo scambio che si ha con chi queste cose le costruisce è a volte unico. Virtuale, eppure molto più umano e reale di quello che io riesca generalmente a trovare in un negozio reale.

Ecco, Anna mi ha regalato proprio questo. Suggerendomi, così, la risposta forse più semplice alla domanda iniziale: perché farlo, perché scegliere un oggetto artigiano? Perché regala una impagabile emozione in più.


Ciao a tutti!