lunedì 16 giugno 2014

Orecchini in verde e lavori su richiesta

Della serie, come il tempo e le esperienze possono far, se non proprio cambiare, almeno ammorbidire le proprie idee. Eh sì, proprio questo mi sta accadendo in fatto di realizzazione di lavori su richiesta. Tanto tempo fa apprezzavo soltanto l'aspetto di sfida con me stessa che le commissioni mi ponevano, e le richieste, lo ammetto, mi pesavano un po', perchè non mi lasciavano del tutto libera di poter applicare la regola del "fare ciò che mi piace quando ne ho voglia e come mi viene".
Oggi, in un periodo in cui il soddisfare le richieste sta interamente occupando il tempo che riesco a ritagliare dal lavoro e dalle incombenze quotidiane e a dedicare a questa passione, posso dire che le richeste mi hanno in realtà regalato diversi aspetti positivi.
Innanzitutto, e di questo ringrazio con il cuore tutte voi, il conoscere e interagire con persone diverse, a volte veramente straordinarie, ognuna con una sua storia, tutte capaci di regalarmi grandi emozioni. E poi mettermi alla prova, sia nel ripetere, anche più volte, alcuni dei miei pezzi, sia nel trovare una soluzione nuova, capace di soddisfare sia me che la committente. Anche questi aspetti penso che possano essere dei passi in avanti, delle esperienze che fanno in qualche modo crescere questa avventura in cui posso dire di essermi, bene o male, imbarcata. Un esempio di questi lavori su commissione sono questi orecchini in verde.


Perle dal taglio inusuale provenienti da una collana - azzardo giada verde, ma non so di che pietra dura si tratti -, abbinate a due piccole ellissi di rame tagliate a mano, lavorate con un accenno di foldforming che crea una decorazione lineare e pulita, imbutite, anticate con solfuro potassio e ripulite. Questa realizzazione ha saputo rispondere alla richiesta di "un paio di orecchini sui toni del verde".


Ma prima di loro, per la stessa richiesta, sono nati altri due paia di orecchini sui toni del verde. Entrambi realizzati con perle di vetro color verde bottiglia e verde turchese e con l'inserimento di un dischetto di rame lavorato a mano. Gli uni con perlina verde a pastiglietta, su cui ho inserito una rondellina decorativa che fa anche in modo che la pastiglietta non giri su se stessa ma rimanga esposta di faccia.


Gli altri con perline di vetro verde a botticella, protette da coppette di rame cui non riesco a rinunciare, nonostante non siano fatte da me a mano: fanno apparire qualunque perla un germoglio, e a questa idea io cedo...


Ciao a tutti!

sabato 31 maggio 2014

Assenza e "classici"

Sono assente dal blog da tanto tempo. Fondamentalmente per due ragioni. La prima, il fatto che in quest'ultimo periodo ho ricevuto, con grandissima soddisfazione è ovvio, un po' di richieste: il tempo necessario a soddisfarle ha assorbito tutto il tempo libero fuori dal lavoro quotidiano e dagli altri impegni. La seconda, il fatto che le richieste di oggetti o già realizzati in passato o con indicazioni abbastanza precise mi hanno tenuta ferma dalla sperimentazione, o comunque dalla realizzazione di qualcosa di nuovo e diverso da mostrare qui nel blog. Tutto quanto detto è stato, comunque, rivelatore del fatto che, tra quelli che mi lancio a definire "classici" di robe da gatti, ci sono anche i bangles a doppio rivetto. Questi gli ultimissimi nati: due tris, uno con tutte perle di fluorite, l'altro con perla al lume, onice e perlina di vetro bianca.


Ai "miei" bangles dedico questo post, per dire che, nati un po' per caso, un po' per esperimento, si sono rivelati un oggetto apprezzato. La base di partenza è il filo di rame da 2 millimetri a sezione rotonda. I passaggi che eseguo per realizzarli sono tanti e molto probabilmente un professionista direbbe che sono sbagliati; sicuramente lo direbbe degli attrezzi che uso: non posseggo mandrini (né per i bracciali, né per gli anelli), e lavoro con blocchetto e martelli, un tubo corto di cartone parecchio rigido recuperato da qualche imballaggio di  non ricordo più che cosa, lo stocco da tavolo di legno e, ebbene sì, un pezzo di classico tubo Innocenti stretto fermamente nella morsa del tavolo da lavoro...


Appiatisco il filo, poi lo chiudo a cerchio per segnare la giusta lunghezza ed eventualmente accorcio. Smusso gli angoli delle cesure e poi passo all'appiattimento della parte terminale del filo che conterrà i fori e alla martellatura. Richiudo a cerchio per vedere dove far cascare esattamente i fori del trapano in cui far passare i rivetti. Quindi foro, preparo i rivetti, rivetto, cerco di eliminare ogni asperità, aggiusto un po' la forma sui tubi e dando eventualmete qualche colpetto di martello sul blocchetto. Segue la pulitura, la patinatura con solfuro potassio e la lucidatura. Operazioni che, dette così tutte d'un fiato, non sono nulla di che. Ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: per esempio, un colpo di martello esagerato può rendere un tratto del bracciale debole; un foro del trapano che scivola di quache millesimo di millimetro fa saltare tutto il lavoro...


Il finale è la parte più facile e divertente: la scelta della perla da abbinare, che finora ho sempre decorato con una coppetta di rame realizzata a mano, montata su chiodino a pallina rigorosamente realizzato a mano. Qui davvero ci si può sbizzarrire. Finora su richiesta credo di aver realizzato almeno una ventina di bangle: e il tris per me è ancora lì che attende fra i tanti progetti...


Ciao a tutti!

martedì 22 aprile 2014

"Forza preziosa" - vecchi modelli e rivisitazioni

Mi è capitato con gran stupore e, al contempo, soddisfazione, che qualcuno abbia trovato apprezzabile uno dei miei vecchi lavori. Per intenderci, quelli degli inizi, quelli che la tentazione è forte di farli sparire dal blog, quelli che, tuttavia, nonostante oggi li critichi moltissimo da non riuscire quasi a guardarli, rimangono comunque lì. Per una certa dose di onestà (mista a una punta di masochismo!) che vuole dare in questo modo un senso al tutto, testimoniando un percorso. In fondo, anche ogni nuova puntata del blog per me è così: pubblico un nuovo post, magari anche con una certa soddisfazione per ciò che ho fatto di nuovo e mostro, e poco tempo dopo, a distanza anche di poche ore o giorni, ecco che prevale l'ipercriticità e il senso di insoddisfazione, perché poteva essere fatto meglio. Ma tornando a noi, riguardo a ciò che dicevo all'inizio, il vecchio lavoro cui facevo riferimento è la collana "forza preziosa". La rivisitazione è passata per anticatura del filo a fiamma.


Alle piccole ellissi del vecchio modello, realizzate ognuna come componente singolo, ma non chiuso con la saldatura, ho preferito qui sostituire nodini a orefice con cappio dalla forma ellittica appiattita a martello, ottenendo così due vantaggi.


Il primo: in questo modo, secondo me, l'insieme guadagna una certa femminilità in più, grazie alla forma allungata degli occhielli, e grazie alla leggerezza del filo, più sottile ma ugualmente resistente per via della battitura. Il secondo: con l'uso dei nodini, ho allegramente superato il problema della saldatura dei singoli pezzi... insomma, vecchi modelli, ma anche vecchi e perduranti problemi! Mi sa che quando mi deciderò a mettermi a saldare come minimo farò una festa!


Chiude la collana l'inserimento di piccolissimi mezzi critalli di colore praticamente identico alle perle di amazzonite: il piccolo moschettone può così agganciarsi nei diversi anellini tra un cristallo e l'altro, in modo da rendere la lunghezza della collana variabile di qualche centimetro in più o in meno.


Ciao a tutti!


domenica 13 aprile 2014

Ottone e granato - orecchini

Non posso negare che lavorare su richiesta mi mette una certa ansia (perchè penso sempre di non riuscire a essere all'altezza), ma anche che, in realtà, mi aiuta molto: sia perché mi sprona a mettermi al tavolo da lavoro con l'idea di dover concludere, sia perché a volte dalle richieste nascono idee nuove a cui probabilmente non avrei mai pensato. Questa cosa è accaduta con gli orecchini ultimi nati (in realtà quelli che vi mostro qui in foto sono la seconda copia, perché i primi li ho realizzati e consegnati senza aver avuto il tempo di fotografarli).


Un'amica, volendo degli orecchini da abbinare a un bellissimo anello d'oro e granati che indossa, mi ha chiesto cosa ne pensassi del possibile inserimento del granato in una forma d'orecchino che fosse quella già sperimentata negli "ottone e ametista". L'idea mi è piaciuta subito! Trovo, infatti, che il color oro e il granato siano una coppia perfetta. E che il granato scaldi anche il colore un po' freddo dell'ottone, rendendolo più gradevole alla mia vista che, lo ammetto, difficilmente gradisce l'ottone.


Dopo una vana ricerca di granati sfaccettati, mi sono dovuta accontentare di granati lisci, da 6 millimetri. Attorno a perline piuttosto piccine, anche l'insieme è riuscito contenuto nella dimensione. Il che, se nella realizzazione complica un pochino le cose, nel risultato penso che regali quel qualche cosa in più: un pochino di ricercatezza e delicatezza che evita dimesioni ed effetti "chiassosi". I dischi sono tagliati e rifiniti a mano, martellati, anticati appena a fiamma e lucidati. I chiodini a pallina realizzati a fiamma sono passati per decapaggio in aceto e sale.


Ciao a tutti!

martedì 1 aprile 2014

Un'emozione in più

Regalarsi o regalare un oggetto fatto a mano. Magari un oggetto realizzato da mani di persone che non sono artigiani di mestiere o professionisti, ma semplici appassionati. Decidere di rivolgersi proprio a loro, contattandoli attraverso un computer, a chilometri di distanza, senza poter avere la possibilità di toccare e vedere dal vero l’oggetto prescelto. Perché farlo?

Basta uscire di casa per trovare negozi che offrono ogni genere di oggetti, più o meno utili, più o meno belli, più o meno (tanto, troppo meno) costosi a seconda di quanto sono “made in” più o meno lontano dal nostro piccolo, strano e molto relativo mondo, dove per pochi soldi, volendo, ti porti a casa un’intera scintillantissima parure. Perché scegliere, invece, proprio quell’oggetto fatto a mano?

E’ una delle domande cardine con cui metto continuamente e criticamente in discussione il mio lavoro di autodidatta artigiana di gioielli. Ed è una domanda a cui, quando invece sono io a rivolgermi ad artigiani per avere i loro oggetti, saprei facilmente rispondere. Elencando una nutrita serie di motivi, che, grazie ad Anna, ho capito potersi riassumere in una sola parola: emozione.

Sì, perché non soltanto l’oggetto fatto a mano, per questo unico, costruito in ore di lavoro che sono passione e fatica, è capace di assorbire e trasmettere le energie da cui è nato. Ma anche perché lo scambio che si ha con chi queste cose le costruisce è a volte unico. Virtuale, eppure molto più umano e reale di quello che io riesca generalmente a trovare in un negozio reale.

Ecco, Anna mi ha regalato proprio questo. Suggerendomi, così, la risposta forse più semplice alla domanda iniziale: perché farlo, perché scegliere un oggetto artigiano? Perché regala una impagabile emozione in più.


Ciao a tutti!

domenica 9 marzo 2014

Coppette. Di (quasi) primavera

Mi è capitato oggi di trovarmi operativa al tavolo di lavoro alle 7 del mattino. Quando la bella stagione non è ancora arrivata, non mi succede spesso, perchè dopo una settimana lavorativa - e relative sveglie prima delle 7 -  tendo a trattenermi a letto almeno un'oretta in più. E' allora, alle 7 di stamattina, che ho assaporato uno di quei momenti che questa passione sa regalarci: silenzio in casa, i primi raggi di un sole che finalmente annuncia la primavera, le mani che lavorano e via via si anneriscono e, alla fine, un lavoro semplice, ma che tornerà utilissimo da trovare pronto all'occorrenza. Nello specifico: coppette, per rivestire perline da 6 e 8 millimetri.


Un ordine arrivato e la consapevolezza che durante la settimana è difficile trovare il tempo necessario mi hanno dato la spinta a portarmi un pochino avanti con il lavoro e preparare quelle cosine tanto semplici quanto di lunga realizzazione, tanto miniaturizzate quanto ripetitive che... se non trovo il momento giusto è difficile che mi ci metta.
La bellezza della luce dei primi raggi di quella che è stata poi una splendida giornata di sole ormai primaverile mi ha dato entusiasmo, spingendomi a prendere la macchina fotografica per scattare una foto di quel momento. Allora mi è venuto in mente che più di una volta mi sono sentita domandare come facessi queste coppette. E così ho continuato a fare uno scatto a ogni passaggio.
Primo passo: ritaglio a mano le sagome disegnate sulla lamina, forate al centro con il trapano. Quindi, pulisco le tracce del pennarello.


Dopo averle battute e brunite a fiamma, il passaggio nel dapping block per l'imbutitura.

Per eliminare le irregolarità dei contorni tagliati a mano, do una bella passata sulla carta vetrata.

E poi la lima, per levigare le eventuali  ulteriori piccole asperità.


Lana d'acciaio per ripulire la superficie.


Un collaudo su perle da 6 e da 8 millimetri...


ed eccole pronte per nuove avventure.


Ciao a tutti!

venerdì 21 febbraio 2014

Bangle: richieste e scoperte

Un post veloce, un post per ringraziare una carissima ragazza che ha deciso di adottare tre dei miei braccialetti rigidi, o bangle, con doppio rivetto. Attualmente i bracciali sono in viaggio e spero che arrivino a destinazione quanto prima possibile e sani e salvi!


Rendo pubblico il ringraziamento perché non è, soltanto e ovviamente, per la richiesta che mi ha fatto. Il ringraziamento, infatti, vale anche per altri due motivi che ora vi illustro.


Il primo: siccome di bangle me ne ha domandati tre, io ho scoperto che mettere tre bangle insieme... sembra davvero il numero perfetto. Diventano "consistenti" e tintinnano al punto giusto!


Il secondo motivo è dovuto al fatto che la richiesta ha comportato l'inserimento di tre pietre completamente diverse fra loro. E così ho scoperto che l'unione di pietre anche molto differenti - in questo caso fluorite, onice e vetro d'un bianco lattiginoso - crea, in realtà, un'armonia e un'unicità contraddistinta da personalità davvero piacevoli.


Grazie mille carissima ragazza e amica!
Ciao a tutti

PS Un grazie a Elena per avermi lasciato un premio qui nel suo blog!